Associazione “Civica per Rovigo”

Il libro dei primi 5 anni 2019-2024

Quando soffia il vento del cambiamento, alcuni costruiscono muri, altri invece mulini a vento!

Che cos'è il cambiamento? È il cambiare o il cambiarsi, è mutamento, trasformazione, modifica. Se pensiamo alla natura, il cambiamento fa parte di un processo naturale che ciclicamente si ripete e rigenera e rinnova il mondo. Ogni cambiamento porta ad una situazione diversa dalla precedente e contribuisce ad alimentare la vitalità delle esperienze quotidiane, a rompere la consuetudine.

Come accade in natura, anche per le persone e per le organizzazioni il cambiamento è sinonimo di rigenerazione, di vitalità.

Il cambiamento offre opportunità di muoversi sul seguente gradino evolutivo della nostra esperienza, acquisire nuove capacità, conoscere meglio noi stessi, stimolarci a fare sempre meglio.

Questo vale anche per le organizzazioni e per la nostra bella comunità rodigina. Il mantenimento dello "status quo", è rigidità. Tutto ciò che è flessibile e fluido tende a crescere. Tutto ciò che è rigido e bloccato tende ad atrofizzarsi e a morire.

L'Associazione Civica per Rovigo ha organizzato alcuni gruppi di lavoro dinamici, che affrontano varie tematiche che riguardano la città di Rovigo e le sue Frazioni.

Dei gruppi di lavoro fanno parte gli Associati che mettono le proprie competenze al servizio della comunità, lavorando su piccoli progetti e iniziative da proporre finalizzate a migliorare la città di Rovigo e le sue frazioni sotto i più diversi aspetti.

I gruppi sono laboratori dinamici, aperti all'ascolto delle esigenze dei Cittadini e al confronto con persone che portino know how e competenze di valore.

Ti aspettiamo per conoscerti.

 

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Le nostre iniziative

Elezioni regionali: si vota il 23 e 24 novembre 2025

Elezioni regionali: si vota il 23 e 24 novembre 2025
Civica per Rovigo sostiene, alle prossime elezioni Regionali nel Veneto del 23 e 24 novembre 2025, il candidato Presidente Giovanni Manildo espressione di una ampia coalizione di centro sinistra. L’associazione ritiene che le prossime elezioni siano un’occasione fondamentale per riportare al centro della politica in Veneto i bisogni reali dei cittadini trascurati negli anni dal governo del centrodestra. Per questo anche le esperienze civiche progressiste debbono essere protagoniste ai tavoli regionali nella costruzione di un progetto politico serio e concreto.
Con questo obiettivo è nata la candidatura del nostro socio fondatore Claudio Curina a consigliere regionale come indipendente nella lista AVS Reti Civiche (componente Europa Verde) in collaborazione con quella di Dina Merlo del Forum dei cittadini. Abbiamo la necessità di invertire la rotta e di dare voce al Polesine per rompere l’isolamento politico – istituzionale nell’interesse del nostro territorio.
Civica per Rovigo ha deciso di sostenere la candidatura di Claudio Curina indicandogli delle priorità che si è impegnato a sostenere che sono:
• difesa del diritto alla salute con una sanità pubblica adeguata e più personale medico e infermieristico;
• stop al ridimensionamento dei servizi territoriali e ospedalieri;
• tutela ambientale contro gli insediamenti industriali inquinanti concentrati in Polesine;
• promozione di politiche di sviluppo ecosostenibile, oggi totalmente assenti.
Secondo l’Associazione, questa è l’eredità negativa lasciata da trent’anni di governo del centrodestra e di Zaia, che hanno depauperato il territorio polesano. La candidatura di Claudio Curina per la Civica, in collaborazione con quella di Dina Merlo per il Forum dei cittadini, nasce con l’obiettivo di invertire questa rotta, restituendo al Polesine il diritto alla salute, a un ambiente salubre e a uno sviluppo sostenibile.
Ringraziamo per questa opportunità il segretario regionale di Europa Verde Enrico Bruttomesso, con cui vogliamo condividere un percorso di crescita comune per lo sviluppo del Veneto.

Nuovo “playground”: una colata di cemento sopra un parco

Nuovo “playground”: una colata di cemento sopra un parco
È notizia recente che il Comune di Rovigo è risultato tra i vincitori del bando nazionale “Sport Illumina”, promosso da Sport e Salute e dal Ministero per lo Sport e i Giovani, per la realizzazione di nuove aree sportive in contesti urbani considerati “degradati o abbandonati”.

Un’importante occasione per la città, ma ancora una volta questa amministrazione comunale dimostra una preoccupante disconnessione dalla realtà dei cittadini e dal buonsenso. L’area prescelta, tra quelle proposte dalla Giunta, per la realizzazione della “piastra sportiva”, è il parco pubblico in fondo a via Aldo Moro, un’area verde ben curata, vissuta dai residenti e frequentata da chi si reca quotidianamente alla stazione ferroviaria. Non una zona di degrado, ma un raro esempio di equilibrio tra verde urbano, fruibilità e vivibilità.

A sollevare il caso è stato un cittadino residente da oltre 20 anni in zona, che ha inviato alla nostra lista civica una dettagliata segnalazione. Nella sua lettera emerge un sentimento di sgomento e rabbia, condiviso da molti altri abitanti del quartiere: “Parlano di riqualificazione urbana – scrive – ma qui non c’è nulla da riqualificare: il parco è pulito, frequentato, ben tenuto. L’unico vero degrado rischia di arrivare proprio con i lavori del Comune”.

In effetti, secondo quanto previsto dal bando, gli interventi avrebbero dovuto riguardare “zone periferiche o in stato di abbandono”. Eppure il mappale 1794 del foglio 10, indicato nella delibera comunale di candidatura, corrisponde proprio a quel piccolo parco alberato di via Aldo Moro, boccata d’ossigeno per un agglomerato urbano di quartiere intercluso tra ferrovia e una delle arterie viabilistiche più critiche della città, rendendo quindi di difficile fruizione alternativa altre soluzioni per i cittadini. Proprio davanti al parco, inoltre, è in fase di costruzione un nuovo centro direzionale bancario, a ulteriore dimostrazione della vitalità e centralità dell’area già molto cementificata e che si vedrebbe privata dell‘unico polmone verde fruibile. Questa scelta non ha chiaramente tenuto in debita considerazione il benessere dei residenti della zona.
La scelta operata dalla Giunta Cittadin si rivela altrettanto incapace di cogliere pienamente un’opportunità, proponendo a bando anche un’altra area verde in Commenda, molto frequentata dai tanti anziani e giovani che vi risiedono, in Via Montessori e nelle vicinanze dell’area del Maddalena, dove si attende ancora l’esecuzione della pista da skateboard.
Come Civica, riteniamo che delle tre aree proposte a bando, chiaramente frutto di una selezione affrettata e non contestualizzata, l’unica a rispondere con veridicità ai criteri del bando sotto il profilo del degrado sia quella individuata a Borsea in Via dell’Artigianato, che può realmente contrastare anche il disagio sociale della zona, ampiamente frequentata dalla grande quantità di persone che si riversano per motivi di lavoro, col beneficio di aumentare il benessere di chi potrebbe frequentarla oltre ai residenti della frazione.

La Civica per Rovigo si unisce dunque al coro di proteste dei residenti e chiede con forza che l’Amministrazione comunale riveda immediatamente la localizzazione del progetto, individuando una zona davvero bisognosa di interventi, dove la costruzione di una piastra sportiva possa davvero rappresentare una rinascita, e non una ferita. E suggeriamo anche di ponderare la scelta sul già difficile equilibrio degli standard urbanistici, soprattutto a verde, come evidenziato dal Piano urbanistico degli Interventi realizzato dalla precedente amministrazione e approvato dall’attuale Consiglio, oltre a riconsiderare di dare giusti peso e dignità alle frazioni.
In un momento storico in cui le città dovrebbero difendere ogni metro quadro di verde urbano, a Rovigo si continua ad operare scelte nella direzione opposta, mascherate da “riqualificazione” urbana. È un paradosso inaccettabile.

Elena Biasin
Consigliera comunale Lista Civica per Rovigo

Negozi chiusi e centro in crisi: la giunta Cittadin brancola nel buio

Negozi chiusi e centro in crisi: la giunta Cittadin brancola nel buio

La fotografia scattata dal Gazzettino parla da sola: negozi chiusi, vetrine vuote, locali in abbandono, soprattutto nel cuore del centro storico. Via Angeli, via Badaloni, piazza Repubblica, via X luglio, via Cavour: intere strade che un tempo animavano la città oggi sono ridotte al silenzio. Eppure ci avevano detto che le feste di piazza sine die servivano a “rilanciare il commercio”.

Dopo un anno, la giunta Cittadin brancola nel buio, senza idee e senza risposte, mentre l’assessore al Commercio rilascia dichiarazioni confuse, limitandosi ad annunciare un logo che unisca “turismo e vendite”. Siamo al marketing senza contenuti, alla narrazione che copre il vuoto di scelte.

Edoardo Gaffeo e la sua coalizione, invece, avevano idee ben precise: una strategia di rigenerazione urbana basata su:

• riuso degli spazi sfitti attraverso bandi e incentivi mirati;

• creazione di distretti tematici (libri, musica, artigianato);

• un tavolo permanente con associazioni di categoria e commercianti;

• sostegno a start-up e microimprese con strumenti di finanza agevolata;

• interventi mirati sull’arredo urbano e sulla mobilità dolce per rendere il centro più attrattivo.

Un piano coerente, costruito in ascolto con le realtà locali, che mirava a fare del centro non solo un luogo di consumo, ma anche di relazione, cultura e identità.

Gli strumenti esistono. La giunta Cittadin invece si limita a rincorrere le emergenze senza pianificazione. A parole vuole rilanciare il centro, nei fatti lo lascia sprofondare. Invece di mettere intorno a un tavolo commercianti, proprietari, associazioni di categoria e cittadini, si affida a slogan, eventi spot e promesse generiche.

Rovigo merita molto di più di qualche mercatino e non basta qualche evento, che aiuta giusto i bar del centro, a risollevare il commercio.

Serve una strategia vera:

• riqualificazione dei locali sfitti,

• affitti calmierati per giovani imprenditori e attività culturali,

• promozione dell’artigianato e del commercio di prossimità,

• incentivi per chi investe in qualità, accoglienza e servizi.

Senza un progetto per il centro, la città muore. E le serrande abbassate sono il simbolo del fallimento politico e amministrativo di questa giunta.

Associazione Civica per Rovigo

Sicurezza… a colpi di slogan

Sicurezza… a colpi di slogan

La giunta Cittadin rinuncia ai fondi contro il caporalato e ignora la realtà denunciata dalla Flai Cgil

Abbandonato un progetto da oltre 1 milione di euro per l’inclusione e la legalità. Mentre la Cgil documenta sfruttamento e povertà abitativa, l’amministrazione sceglie lo scontro ideologico e l’inazione. LINK

Quando amministravamo la città, insieme al Comune di Castelguglielmo, avevamo ottenuto 1,2 milioni di euro di fondi PNRR (Missione 5, Investimento 2.2) per il superamento degli insediamenti degradati e il contrasto al caporalato. Castelguglielmo, con quegli stessi fondi, ha avviato un piano da oltre 1,6 milioni di euro per realizzare 50 alloggi per lavoratori agricoli stagionali e spazi di servizio. Un progetto concreto, civile e lungimirante.

Il centrodestra della sindaca Cittadin, invece, ha scelto di rinunciare a quei finanziamenti con la delibera di Giunta n. 126 del 30/08/2024. È stato così abbandonato un piano già approvato in tutte le sue fasi procedurali, che prevedeva oltre 1 milione di euro di investimento nella frazione di Concadirame per:

  • riqualificare l’ex ambulatorio medico e l’ex scuola;
  • realizzare sale civiche per la comunità;
  • ristrutturare un bene comunale ad uso dei residenti e dei lavoratori stagionali;
  • creare circa 10 alloggi temporanei per singoli e nuclei familiari.

La finalità era chiara: contrastare la piaga del caporalato, che nel nostro territorio ha costretto e continua a costringere persone a vivere in condizioni di degrado, ai margini della società e fuori da ogni tutela. Una realtà confermata anche da recenti indagini. Proprio in questi giorni, infatti, è stato presentato a Rovigo uno studio promosso dalla Flai Cgil e curato da Mariachiara Ficarelli, antropologa dell’Università di Harvard, che ha evidenziato come lo sfruttamento del lavoro agricolo sia una realtà strutturale e invisibile anche nel Polesine, con gravi situazioni di irregolarità, discriminazione e povertà abitativa.

Mentre la Cgil documenta dati, problemi e storie reali, la giunta Cittadin si limita a slogan vuoti e divisivi, che anziché promuovere sicurezza alimentano tensioni e paure. Nessuna proposta, nessuna visione: solo una rinuncia grave, che lascia irrisolto un problema che riguarda la legalità, la dignità delle persone e la coesione sociale.

Noi abbiamo sempre creduto nel contrario:

  • che la sicurezza nasca dal rispetto e dall’inclusione, non dall’esclusione;
  • che un’accoglienza ben gestita sia un dovere di civiltà;
  • che amministrare significhi affrontare i problemi con serietà e responsabilità.

Civica per Rovigo ha denunciato fin da subito questa scelta irresponsabile, e continua a invitare tutta la cittadinanza a non voltarsi dall’altra parte. Dietro ogni rinuncia ci sono persone reali, diritti negati, opportunità perdute.

Solo dove ci sono stati diritti, c’è stata sicurezza per tutti. Solo dove c’è coesione, c’è futuro.